Gian Carlo Caselli
Che cos’è la mafia? Come agisce? Cambia nome a seconda del luogo: Cosa nostra, Camorra, ‘Ndrangheta. Ha dei capi e tante giovani leve. Semina violenza: dalle faide alle stragi. Si infiltra nel mondo politico-economico, vive grazie alle estorsioni, miete vittime innocenti… A trent’anni dagli attentati a Falcone e Borsellino, Gian Carlo Caselli e Guido Lo Forte – che dei due magistrati eroi hanno raccolto l’eredità – ci raccontano attraverso una serie di parole chiave (da Antimafia a Zero Mafia, passando per Boss, Legalità, Maxiprocesso, New York, Omertà, Pentiti, Pizzo e molte altre) la storia della mafia e dei suoi protagonisti. E nel mostrarci come è stata ci indicano anche come combatterla, a partire dal bullismo scolastico, la prima forma di prepotenza da contrastare, perché anche in questo caso, come per la mafia, chi tace è complice.
Gian Carlo Caselli è nato ad Alessandria il 9 maggio 1939. Ha cominciato la sua carriera in magistratura a Torino, come giudice istruttore impegnato in indagini sul terrorismo, in particolare sulle Brigate rosse. Dal 1986 al 1990 è stato membro del Consiglio superiore della magistratura. Ha diretto la procura di Palermo dal 1993 al 1999, dalla cattura di Totò Riina ai grandi processi su mafia e politica. Dal 1999 al 2001 ha diretto il Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) e in seguito è stato il rappresentante italiano presso Eurojust. Dopo aver ricoperto il ruolo di procuratore generale presso la Corte d’appello di Torino, il 30 aprile 2008 viene nominato procuratore capo. Ha lasciato la magistratura nel dicembre 2013.